Pensavamo ci fosse Cittadinanza e Costituzione ed invece mancava la Educazione civica

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matita di Rodolfo Marchisio

Il ritorno imminente e forzatamente voluto dell’Educazione civica creerà problemi di orientamento e riorganizzazione all’interno delle scuole e interrogativi seri.

In quali ore? Chi la fa? Con quali risorse? Su quali temi? Come si arriva al voto? Che ruolo ha il C di classe?
Cosa c’entra il voto di “educazione” con gli altri (famigerati i collegamenti col voto di condotta)? Interrogativi più seri:
1- che rapporto c’è tra la formazione di competenze di cittadinanza e la conoscenza delle regole?
2- Quanto influisce sull’educazione dei nostri ragazzi, l’esempio, il clima in cui vivono a casa, a scuola, nella società?  “Il clima” in cui viviamo, mondo web compreso (B. Losito) ? E quanto imparare a memoria delle regole?

Quando frequentavo la scuola “media” – primi anni “60- eravamo solo il 30% dei giovani, si studiava latino e c’era la Educazione civica…

Come noto dal 2008/9 nella scuola, in tutti gli ordini, è stata introdotta Cittadinanza e Costituzione, un’attività (non materia) traversale che doveva coinvolgere tutti i docenti del Consiglio di classe per aumentare la consapevolezza e la cultura della cittadinanza, dei diritti ma anche dei doveri: solo quattro (tra cui pagare le tasse), più un diritto/dovere obsoleto come quello di andare a votare nella nostra Costituzione, contro decine di diritti di 4 generazioni- N. Bobbio L’età dei diritti.

Prima ancora dell’ufficializzazione della novità: seminari, approfondimenti, aggiornamenti.

Lavorando allIstoreto nel settore della didattica che si occupa di CC seguo da oltre 15 anni queste tematiche e il loro sviluppo nella scuole della regione.
Esistendo un protocollo d’intesa con USR Piemonte su queste specifiche attività, da oltre 15 anni ho avuto occasione di monitorare l’andamento delle attività legate a questo settore e
di costruire una sezione del sito USR in cui ci si occupa solo di questo. http://www.istruzionepiemonte.it/cittadinanza/

Ritorno dopo qualche anno a riprendere il discorso anche su PavoneRisorse
Rubriche Ed. alla cittadinanza e Democrazia web, non inutili anche ora.

Poche annotazioni:

1- In positivo le attività della scuola piemontesi sono sempre state molte e siamo riusciti a censire sino a centinaia di progetti ogni anno. I seminari e i corsi dedicati hanno sempre attirato una grande attenzione.

2- La deriva che si è un po’ evidenziata è che in educazione alla cittadinanza attiva e critica si sono aggiunte come componenti principali ed accanto al filone classico, la educazione ambientale, alla salute, all’ambiente. Ottimo.
Sino ad arrivare alla educazione alla cittadinanza ed alla cultura digitale di cui mi occupo.

3- Poi sono finiti in CC sino a 40 educazioni di tipo diverso. Alcune utili, altre che sollevano qualche perplessità. Molti progetti o idee finivano lì.

4- A parte i momenti e temi rituali – le giornate del Ricordo e della Memoria, 25 aprile etc… – la Costituzione e la storia sono finite un po’ in un angolo. Abbiamo parlato molto di Cittadinanza e diritti e meno di Costituzione. Questo è uno dei problemi di cui dovremo occuparci: che rapporto c’è far diritti e democrazia? E fra Democrazia, Diritti e Digitale?

Già ai tempi di CC due obiezioni che si facevano erano: 1- che di una attività di cui tutti erano, giustamente – perché l’educazione e la formazione del cittadino è compito di tutti i docenti e non solo di quello di lettere o di diritto – responsabili, nessuno alla fine era responsabile.

Che se non c’era uno spazio orario (tipo materia) ricadeva nella zona progetti e ricerche o sul docente di lettere (o di diritto alle superiori), che con Gelmini già aveva perso due ore d’italiano (poi ci lamentiamo dei risultati delle prove Invalsi) e che adesso se voleva fare CC di geografia – avete letto il libro di geo-politica Dodici mappe per capire il mondo?– gli rimaneva 1 ora.
Che senso ha poi insegnare la cittadinanza se si diminuiscono anche le due ore di Storia da cui nasciamo noi?

Questa rubrica si occuperà di:
– Illustrare la legge in arrivo. Tanto prima o poi arriva
–  Valutare l’impostazione che propone (non vi spaventate piuttosto scarna e un po’ scontata)
– Rispondere agli interrogativi che docenti e DS si porranno a partire da settembre.
– Riflettere sul fatto che la maggior parte del testo è dedicato all’art. 5 che si occupa, lo dico meglio, di educazione alla cittadinanza digitale che è ciò di cui come ricerca pubblicazioni aggiornamento mi occupo dal 1982.

D’altra parte in un paese in cui 2 padri su 3 entro un’ora dalla nascita hanno già fotografato o filmato il figlio/a e la sera stessa lo postano sui social ce n’è bisogno.
Tutti abbiamo due cittadinanze e diverse identità, sin da piccoli. E siamo più utonti che utenti.
Anche perché come ci avverte Soro garante della privacy, negli ultimi anni 2 milioni di foto dei nostri bimbi sono finite ad alimentare la pedo-pornografia.
Ma anche di questo parleremo…

A presto!