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Le nostre preoccupazioni su rientro a scuola e nuovo PEI

Importante presa di posizione del Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno sui problemi del rientro a scuola.
“In vista dell’apertura del nuovo anno scolastico, nel ribadire la disponibilità e la massima collaborazione affinché, nel pieno rispetto delle indicazioni in materia di sicurezza, a tutti gli alunni della scuola italiana e, in particolare, agli alunni con disabilità siano garantiti il diritto allo studio e alla frequenza, chiede che venga posta attenzione alle seguenti questioni:
 che in ogni classe, sin dal primo giorno di scuola, siano presenti tutti i docenti,
 che sin dal primo giorno di scuola sia assicurato il servizio di trasporto scolastico, in particolare per gli alunni con disabilità, in modo da consentire il diritto alla frequenza, nel rispetto delle norme sulla sicurezza (Sentenza Corte costituzionale n. 275/2016),
 che le ore di sostegno attribuite siano assegnate senza spezzare le cattedre, preferibilmente assegnando l’incarico a un unico docente (legge 104/92)

COMUNICATO INTEGRALE

 

Nuovo PEI: dalla condivisione all’approvazione. Cosa cambia?

di Evelina Chiocca

L’art. 7 del decreto legislativo 96/2019, il provvedimento che ha modificato il decreto legislativo 66/2017, al comma 2 lettera a) prevede quanto segue:
2. Il PEI di cui all’articolo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, come modificato dal presente decreto:
a) è elaborato e approvato dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione di cui all’articolo 9, comma10;».
In sintesi, il Gruppo di lavoro operativo, composto dai docenti della classe, dai genitori, dagli specialisti ASL e da personale “interno ed esterno alla scuola” che interagisce con la classe e con l’alunno con disabilità (ma l’alunno con disabilità non è parte integrante della classe?), è chiamato a “elaborare e approvare” il PEI.
Secondo il nuovo provvedimento (applicativo della legge Buona scuola), nel GLO si perderebbero il confronto, il dialogo, la co-progettazione, che si caratterizzano nella condivisione, fulcro essenziale. Ciò avverrebbe se venisse adottata l’approvazione del PEI.
L’approvazione supporta o impedisce il processo inclusivo?
Approvare le scelte assunte durante la redazione del PEI significa chiedere ai componenti di esprimersi con un voto, esattamente come avviene nel Consiglio di classe o in Collegio docenti, dove la maggior parte delle decisioni è assunta a maggioranza.
Appare evidente che, secondo questa impostazione, nel GLO la famiglia risulta essere la parte più debole, in quanto numericamente inferiore rispetto agli altri partecipanti.
Al conteggio dei voti, le indicazioni dei genitori.
Se divergenti da quelle degli altri componenti del GLO, le indicazioni dei genitori, poste al conteggio dei voti, non potranno che risultare “nulle”.
Se ciò si verificasse, quale altro spazio resterebbe alla famiglia? Forse il Tribunale? Ma non si può continuare a pensare che il Tribunale debba essere chiamato in causa per dirimere questioni che devono essere affidate alla condivisione, alla collaborazione, alla corresponsabilità di tutti i componenti.
Il futuro non è ancora noto.
Non sappiamo se nel nuovo modello verrà ignorata l’approvazione del PEI, come indicato nel d.lgs. 96/19. Non lo sappiamo.
Per contro sorprenderebbe – e non poco – l’introduzione della votazione in un gruppo costituito per elaborare la progettazione annuale a favore dell’alunno con disabilità, ovvero il percorso scolastico.
Certo che nei recenti provvedimenti traspare una visione “distorta” del processo di inclusione (vi è una particolare – e, diciamo, preoccupante – insistenza nell’affermare “il docente di sostegno e il suo alunno”); ma ciò potrebbe sviare.
Appare decisamente improbabile che il Ministero dell’istruzione, guidato dalla ministra Azzolina, già docente specializzata, possa adottare l’approvazione per il PEI, con tanto di “voto favorevole” e “voto contrario”.
Non è ipotizzabile.
I docenti specializzati sanno quanto sia importante, anche quando il dialogo è difficile, mantenere un clima di condivisione, di partecipazione, di collaborazione. Ogni altra situazione diversa non consente di attuare inclusione. Ecco, in sintesi, non voglio credere che si possano non considerare i diritti degli alunni con disabilità e che si possano buttare all’aria più di quarant’anni di storia.
Non pensiamoci.
Attendiamo il nuovo PEI.
E se ci fosse l’approvazione?
No. Un docente specializzato sa che l’approvazione porterebbe verso un’impostazione di scuola non coerente con quella inclusiva.

DIDATTICA PER LA VICINANZA E L’INTEGRAZIONE

di Marisa Faloppa (Comitato per l’integrazione scolastica)

Sul tema didattica a distanza e scuola inclusiva in tempi di Coronavirus molti hanno scritto  proponendo elementi di riflessione sul rischio di esclusione, di esasperazione delle differenze e di divario territoriale e socio-economico. Molto si potrebbe dire in merito al fatto che anche gli insegnanti sono diversi, per età e per formazione. Alcuni hanno maggiore dimestichezza con pc e tablet, altri con cellulari, altri ancora, in  difficoltà con l’uso delle tecnologie ma ancorati alle relazioni vere, quelle che avvengono in presenza, hanno saputo comunque trovare modalità per mantenere contatti e creare occasioni di vicinanza e di apprendimento.

Che nessuno resti solo

I ragazzi poi sono bravissimi. In particolare quelli della scuola secondaria di primo e secondo grado. Quasi tutti si impegnano o fingono di impegnarsi nelle lezioni a distanza. Molti inaspettatamente hanno confessato che manca loro la scuola. Tra di loro restano in contatto, chiusi nelle loro case e nelle loro stanze, quasi tutti, si collegano coi social, si scambiano informazioni e messaggi. Può succedere però che qualcuno  resti fuori da questo circuito virtuoso e virtuale di relazioni spontanee, che sia escluso proprio chi ne ha più bisogno, che qualcuno resti da solo e si senta fuori dal mondo. Può succedere e non solo ai ragazzi con disabilità. Allora, in una scuola che si dichiara inclusiva, spetta ai docenti sollecitare la classe ad un fondamentale dovere di cittadinanza: prestare attenzione e fare tutto ciò che sta nelle nostre mani affinché  nessuno si senta solo.

E’ un impegno a cui dovrebbe essere chiamata la comunità scolastica nel suo insieme: i consigli di classe e di sezione, i referenti per la disabilità, gli insegnanti di sostegno, gli educatori assegnati dagli enti locali per l’assistenza educativa specialistica per l’autonomia e la comunicazione.

La cultura del compito e della materia

Senza trascurare l’aspetto della socialità, la scuola deve sostenere il contesto dell’apprendimento disciplinare, il diritto all’istruzione, di cui nessuno deve essere privato anche in periodo di emergenza sanitaria. Spetta alle Istituzioni, alla scuola e agli enti locali, mettere in atto interventi per rimuovere gli ostacoli che impediscono ad alcuni allievi la piena fruizione del diritto allo studio. Se per chi ha difficoltà socio-economiche deve essere assicurata la disponibilità della strumentazione necessaria, per gli allievi con disabilità, in particolare per quelli in situazione di handicap grave, va garantita una mediazione che permetta di collegare le proposte fatte alla classe con gli obiettivi dei loro individuali progetti educativi.

Fondamentale che i consigli di classe conoscano ed attuino metodologie didattiche basate su quella che Piero Rollero definì “cultura del compito e della materia”, spiegando che  l’allievo con disabilità deve essere messo in condizione di percepire che le attività della classe non gli sono estranee, che hanno delle caratteristiche proprie, esistono, sono risolvibili e possono essere apprese a diversi livelli e comunque essere partecipate

La normativa che regola l’integrazione ci impone di mantenere il più possibile nel gruppo classe l’alunno con disabilità, per tutte le discipline facendolo partecipare agli stessi apprendimenti e alle medesime lezioni dei compagni, con una metodologia adatta alle sue capacità. E questo è tanto più valido nei periodi in cui si attuano modalità di didattica a distanza.

Si tratta dunque di cogliere negli obiettivi di ogni materia, lezione o attività, un nucleo essenziale, che consenta all’alunno un apprendimento reale, anche se ridotto, in modo che si senta parte integrante della classe. Anche gli alunni in situazione di handicap gravissimo possono partecipare alla cultura del compito. Se pure a volte apparentemente sembra che non apprendano, a livello inconscio interiorizzano comunque  alcuni apprendimenti specifici di quella materia, che col tempo potranno riemergere ed essere utilizzati.

Il pensiero pedagogico di Piero Rollero collega la metodologia dell’integrazione scolastica alle indicazioni di Bruner rivolte a tutti gli studenti: “Si può insegnare qualsiasi cosa a qualsiasi persona a qualsiasi età, purchè venga fatto in modo adatto “.

La contitolarità e la condivisione

Perché  sia possibile una concreta integrazione degli allievi con disabilità nelle lezioni attuate con modalità di didattica a distanza  occorre però che i consigli di classe siano soliti realizzare  abitualmente effettiva contitolarità tra insegnanti curricolari e di sostegno, concordando obiettivi, contenuti, modalità di presentazione delle diverse proposte ed i genitori che mediano lo svolgimento dei compiti devono essere coinvolti in modo adeguato.

Anche in tempi di emergenza sanitaria e di didattica a distanza dunque la classe può continuare ad essere comunità di apprendimento in cui la collaborazione tra gli insegnanti sia modello per la cooperazione tra gli allievi, con una precisa attenzione alla cultura dell’accoglienza.

Partecipare per apprendere, uno degli slogan coniati da Mario Tortello, diventa anche in tempi di  Coronavirus, la chiave di volta di un’integrazione tesa a sviluppare le competenze intellettive di tutti.

 

INCLUSIONE SCOLASTICA: LE RADICI ANTICHE DEL FUTURO

Di Simonetta Fasoli

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IL GRUPPO CHE SCRIVE IL PEI SI CHIAMA GLO

Di Evelina Chiocca

Durante l’incontro, convocato dal DS, i componenti del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) elaborano (scrivono) il PEI (Piano Educativo Individualizzato).
Vi è necessità di chiarire che GLO e PEI non sono due “incontri” differenti.
Il PEI si elabora durante l’incontro del GLO.
 PEI = documento
GLO = le persone che sono chiamate, perché indicate dalla norma, a elaborare insieme il documento PEI.
Chiaramente si arriva all’incontro con una “traccia” che in genere viene predisposta dagli insegnanti della classe (ogni docente incaricato sulla disciplina indica la sua parte, mentre il docente incaricato su sostegno si occupa della parte generale). Questa traccia può essere consegnata alla famiglia in modo da “sfruttare al massimo il tempo dell’incontro dei componenti del GLO” (si tratta di una modalità molto utile).
 Anche i genitori, almeno per la loro parte, possono predisporre una traccia e proporla ai docenti prima dell’incontro (inserendo utili suggerimenti anche per altri aspetti presenti nel PEI).
 In sintesi, durante l’incontro del GLO, devono emergere la condivisione, la capacità di sintesi, l’intesa, la sinergia d’intenti, la collaborazione. Si “costruisce” insieme: ciascuno secondo le proprie competenze, aiutandosi reciprocamente, “componendo il puzzle che trova unità nel documento elaborato insieme”, nel rispetto reciproco dei ruoli (e con la consapevolezza che questa diversità è la garanzia indispensabile per la realizzazione del progetto inclusivo).

 

LE CATTEDRE MISTE  PER UNA VERA INCLUSIONE

Riflessioni su una nuova prospettiva la cattedra mista

C. Berretta,  P. Fasce, E. Chiocca, G Giani,  M. Giangulano, T. Naccarato

Italian Journal of Special Education for Inclusion anno III | n. 2 | 2015

cattedre miste

 

PROMEMORIA DEL DOCENTE INCLUSIVO                                  

Integrazione degli alunni con disabilità ruolo degli insegnanti di sostegno e curricolari 

Di Claudio Berretta – Handicap & Scuola 187/188

promemoria docente inclusivo

 

DECRETO SU INCLUSIONE E SOSTEGNO

Alla pagina http://www.pavonerisorse.it/buonascuola/default.htm commenti al decreto sull’inclusione di Raffaele Iosa, Paolo Fasce, Evelina Chiocca, Claudio Berretta

 

L’insegnante di sostegno: tre proposte a confronto                            di Claudio Berretta

http://digilander.libero.it/handicapscuola/l’insegnante%20di%20sostegno.pdf

 Proposta di legge per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica

La proposta contenuta in questo documento è stata predisposta da due importanti associazioni che si occupano di disabilità (FISH e FAND) ed è stata fatta propria da un gruppo di parlamentari del PD che intende portarla all’esame delle Camere.

Proposta di legge disabilita e inclusione

 

L‘evoluzione dell’insegnante di sostegno

Commento di Claudio Berretta al libro pubblicato da Dario Ianes: “L’evoluzione dell’insegnante di sostegno”.

L’evoluzione insegnante di sostegno

 

Materiale Convegno Erickson – Rimini- Novembre 2013 

Al seguente indirizzo i materiali del Convegno Erickson tenutosi a Rimini nel novembre 2013.

http://www.convegni.erickson.it/qualitaintegrazione2013/atti-del-convegno/

 

Bisogni educativi speciali: Riprendiamoci la pedagogia  

Interventi e diapositive

Intervento Marisa Faloppa

Riziero Zucchi

Intervento  di Claudio Berretta

Diapositive

Ermanno Tarracchini

 

 

 

Mozione  finale del nono Convegno Internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” di Rimini: “Nonostante tutto una diversa scuola è possibile”

http://www.superando.it/2013/11/11/nonostante-tutto-una-diversa-scuola-e-possibile/

 

Scheda tecnica sulla documentazione necessaria per gli alunni in situazione di handicap.

Alunni disabili: quale documentazione ?

Dall’anno in corso per gli alunni che vengono certificati per la prima voltasi presenta un iter diverso e un po’ più lungo rispetto al precedente. La certificazione si basa sul modello ICF. Presentiamo il DGR 34-2010 che contiene le nuove linee di indirizzo della Regione Piemonte per il diritto all’istruzione ed alla formazione professionale degli allievi con disabilità. Nuove certificazioni. Quale modulistica?

 

Gruppi h d’istituto

Presentiamo la scheda redatta a suo tempo da Mario tortello sui gruppi handicap di istituto

Gruppo H di scuola: cos’è e come funziona (a cura di Mario Tortello)

 

La continuità per gli alunni disabili

https://www.gessetticolorati.it/wordpress/wp-content/uploads/2012/11/SCHEDA_continuita_alunni_hc.pdf

 

La valutazione degli allievi in situazione di handicap

Al seguente indirizzo pubblichiamo una scheda tecnica sulla valutazione degli allievi in situazione di handicap

https://www.gessetticolorati.it/wordpress/wp-content/uploads/2012/11/SCHEDA_valutazione_handicap1.pdf

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