ROMA – “MANETTI”

(Sull’esempio di Lodi…)
Se io fossi un maestro insegnerei… 

  • …a sviluppare la mente, il comportamento e il cuore (Mirko)
  • …il rispetto e la responsabilità (Debora)
  • …tutto ciò che i bambini non sanno. Lo insegnerei con tutto il mio cuore, in modo che, da vecchia, potrei essere orgogliosa di loro che saranno, a loro volta, ottimi insegnanti. Insegnerei ad insegnare alle maestre. (Federica)
  • …a rispettare il prossimo. Insegnerei anche tutte le materie e se non capiscono, lo rispiegherei anche cento volte! (Davide)
  • …ad imparare giocando. A capire che non si sbaglia mai quando si impara, così come, quando fai un disegno, non sbagli mai, perché è la tua espressione. Insegnerei loro che la scuola è arte. (Chiara)
  • …a non studiare sempre dal libro ma, anzi, ad utilizzare la loro creatività. Farei scegliere loro una materia nuova, una materia loro. Vorrei che uscissero dalla quinta con la sapienza ma soprattutto con l’interesse e la volontà di conoscere e capire, con la volontà di studiare e pronti per diventare grandi. (Eleonora)
  • …facendoli divertire e scherzando con loro. Spiegherei sempre con calma e tutte le volte di cui avranno bisogno. Gli farei studiare tanta storia perché è una materia interessante e che incuriosisce. Per me la scuola è come una storia. (Elena)
  • …l’educazione, perché da questo dipende il futuro. Riunirei spesso i bambini per sentire le loro opinioni sui vari argomenti e gli farei fare molta ricreazione perché ne hanno bisogno. Sosterrei chi ne ha bisogno. (Vittorio)
  • …ad essere loro stessi e a seguire il proprio destino. Mi siederei in mezzo a loro, tra i banchi e cercherei di vivere in una classe speciale: gentile e divertente. (Sofia)
  • ……ad ascoltare le opinioni di tutti e ad imparare divertendosi. Immagino la mia classe molto numerosa e piena di gioia. Alla fine della quinta dovranno saper leggere e scrivere ma soprattutto dovranno aver imparato a stare insieme e a fare nuove amicizie. (Carolina)
  • …con responsabilità! Vorrei vederli andar via quando avranno imparato ad amare la scuola e a studiare. (Simone)
  • …senza cattedra! E con i banchi tutti attaccati per confrontarsi meglio. Allestirei una stanza dove i bambini potessero sbizzarrirsi con fantasia, usando stoffe, pennelli, colori…
  • …ad aiutarsi a vicenda, perché, tra loro, i bambini si sentono più a loro agio. Sarei autorevole ma tollerante e avrei sicuramente un dialogo aperto e un rapporto amichevole con i miei alunni (Daniele)
  • …con molti filmati e storie divertenti! Allestirei la classe senza cattedra e con i banchi vicini vicini. Vorrei che i  miei alunni uscissero dalla scuola gentili ed educati, capaci di di trattare discorsi complicati, di vedere le cose con positività, seri e divertenti! (Costanza)
  • …matematica! Con gli alunni non sarei molto severa. Insegnerei in modo da far capire che il comportamento è più importante delle materie (Marta F.)
  • …in modo divertente ma…se non imparano, passerei a modi più seri e complessi (Marta B.)
  • …ad apprendere dai libri e non dal maestro! Anzi, gli alunni potrebbero fare i maestri (Andrea)
  • …farei capire l’importanza della scuola (Andrea)
  • …a partire dalle cose più semplici a quelle più difficili. Vorrei che dicessero poche parolacce! (Alessandro)
  • …ad essere gentili, educati e simpatici! (Elena)
  • …in modo divertente e non sarei troppo severa! (Amira)
  • …ad essere educati, in modo da non far male e offendere. Vorrei che rimanesse in loro qualche bel ricordo della scuola elementare (Anita)
  • …in modo sincero! (Ilaria)
  • …su una nuvola di vapore, farei la mia lezione. Insegnerei ad usare bene il cuore (Sara)
  • …a fare i lavori con calma. Se qualcuno non riuscisse a finire il compito, gli direi: “Tranquillo, domani lo finirai!” (Camilla)
  • …all’aperto. Chiamerei i miei bambini “gattini carini”, anche se birichini, non importa, sarebbero sempre carini. Impareranno o non impareranno, non importa: glielo spiegherei tutto l’anno! (Giulia)
  • …ad intuire, anche solo con la fantasia. Insegnerei a mandar via le paure. Li aiuterei. Gli farei scoprire i loro talenti e le loro passioni e avrei tanta pazienza (valentina)
  • …con gentilezza! (Lorenza)
  • …facendo salire gli alunni su una barca e li farei volar via con la fantasia, navigando fra i loro cuori. (Lorenzo)
  • …regalando agli alunni molto amore, gioia e passione (Anastasia)
  • …trasformando anche le cose brutte in belle (Benedetta)
  • …facendo le lezioni all’aperto, col vento o senza vento, perché all’aperto, emozioni più forti sento (Federica)
  • …creando una scuola felice e sicura, piena di educazione e anche divertente (Leonardo)
  • …con pazienza e facendoli divertire (Filippo)
  • …facendo sempre divertenti. E se i bambini litigheranno, insegnerei a fare pace (Romina)
  • …per farli diventare seri, educati e gentili. E con un po’ di divertimento (Mattia)
  • …con tranquillità e serenità. Se i bambini fossero proprio di “coccio” userei una tattica: li trasformerei in bambini educati (Simone)
  • …con educazione, rispetto e anche un pizzico di allegria. Unirei i miei sogni a quelli dei miei bambini, per farne un unico grande sogno (Alexia)

(i bambini e le bambine delle classi IV A e B della scuola Manetti, dell’I.C. Borgoncini Duca di Roma)