Nuove Indicazioni: lettera aperta alla professoressa Perla

di Cinzia Mion

Buongiorno dott.ssa Perla, ho resistito un po’ prima di scriverLe ma oggi proprio non ce l’ho fatta.

Sono una vecchia dirigente scolastica in pensione e recentemente ho criticato, attraverso un mio articolo sull’ebook di Gessetti Colorati, le Nuove Indicazioni 2025. Ho criticato soprattutto il fatto che queste ultime indicazioni hanno scardinato l’architrave del “paradigma della complessità”che era invece la colonna portante di quelle del 2012. Paradigma che poggia sulla multilogica e multidimensionalità di cui parla Edgar Morin, suggerendo la coniugazione delle logiche anche contrapposte, attraverso un pensiero cosiddetto riflessivo, potente e impegnativo, importantissimo oggi più che mai!
Per far posto a cosa? Alla semplificazione della logica binaria “ del paradigma della linearità”.
Se desidera userò un linguaggio più semplice: la complessità include attraverso “e” questo “e” quello; invece la linearità esclude, usando “o” questo “o” quello!
Allora proviamo a fare degli esempi . Chissà perché mi sovviene lo schema amico/nemico…

LO SCHEMA AMICO/NEMICO.

Vediamo un po’ da dove nasce questo schema binario per eccellenza.
Negli animali superiori si realizza il controllo dell’aggressività intraspecifica che consente di simboleggiare come amico, e di adottare comportamenti conseguenti, un essere della stessa specie; di simboleggiare come nemico il “diverso” che si costituisce come potenziale fonte di pericolo, mettendo conseguentemente in atto i due possibili comportamenti adeguati a tale simbolizzazione, vale a dire : la fuga o l’attacco.
A proposito di quanto appena detto però se l’animale scambia un “amico” per un “nemico” ci va di mezzo la sopravvivenza della specie.
Se si scambia un “nemico” per “amico” l’esito è più svantaggioso per l’essere che rischia di rimetterci la vita. (vale a dire la sua sopravvivenza)
L’animale non è in grado di “riflettere” su questa sua modalità comportamentale . Non è in grado di elaborare o riferire su di essa commenti anticipatori o seguenti all’azione.

E L’UOMO?

Credo che siamo costretti a considerare la profonda continuità filogenetica che appare evidente se si prendono in esame determinati comportamenti di attualità.
Nella condizione del piccolo dell’uomo, definita di neotenia, cioè di prolungata dipendenza dalle cure parentali, utilizzare lo schema amico-nemico però non è possibile per cui il bambino si trova a confrontarsi con il problema della doppia pulsione (libidica o di amore e destrudica o di distruttività e di odio: M.Klein).
Questa duplicità pulsionale appare quindi come sostituto, nell’ambito della struttura psichica, di quella duplice articolazione del mondo esterno la cui categorizzazione (amico-nemico) si dimostra fondamentale ai fini della sopravvivenza, garantita in questo caso dalle cure genitoriali.
Non intendo però appesantire questa lettera con incursioni psicoanalitiche. Per riprendere il filo del discorso bisogna allora inserire anche, e soprattutto, ciò che ci differenzia dall’animale nell’instaurare la primitiva relazione di”reciprocità”: linguaggio, pensiero e RIFLESSIVITA’, (nonchè elaborazione delle pulsioni inconsce).

Perché carissima prof.ssa Le parlo di questo? perché in questi giorni sono angosciata, come tutti del resto, da ciò che sta accadendo nel mondo con i diversi conflitti e guerre che si intrecciano tra loro in un guazzabuglio incredibile.
Ed io allora mi interrogo : se non applicassi il pensiero riflessivo della complessità come potrei almeno ipotizzare – non dico decifrare con certezza – una lettura delle dinamiche geopolitiche? Utilizzando gli schemi binari: amico-nemico, giusto-sbagliato, vero-falso, buono-cattivo?
Ha capito prof.ssa dove intendo arrivare? Intendo stigmatizzare tutto l’impianto della semplificazione predicata, lungo tutto il testo della indicazioni 2025, dall’intera Commissione da Lei guidata.
E non creda di confutarmi con il fatto che compare la parola “complessità” perché un conto è applicare un “paradigma”, cioè le lenti con cui si guarda il mondo e si cerca di decodificarlo, un conto è un semplice nominalismo.
Ma non avete ancora capito, voi tutti della Commissione, che i bambini che stanno per entrare per la prima volta a scuola abiteranno ancora di più la COMPLESSITA’ di noi?
Cordiali saluti, professoressa. Sperando che questa mia sollecitazione molto sofferta la induca a un fermentativo PENSIERO RIFLESSIVO.

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