La scuola è una istituzione pubblica, la homeschool una faccenda privata

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di Raimondo Giunta

La scuola ha una sua forma e senza questa puo’ essere tutto ,ma non è più scuola;si puo’ lavorare per rafforzarla e si puo’ con le più spericolate motivazioni lavorare per sbaraccarla.
Nella società della conoscenza,della diffusione crescente dell’istruzione tra la popolazione e dell’imponente disponibilità delle informazioni creata da internet affiora periodicamente la questione se la scuola abbia ancora il diritto di esistere e se abbia ancora un senso.
Un problema che puo’ interessare quanti sono in grado di sostituirla per disponibilità di mezzi personali e culturali e quanti vogliono sottrarre la propria figliolanza alle regole,ai principi e ai valori dal netto profilo pubblico che un’istituzione come la scuola deve sostenere e praticare.Perchè la scuola è un’istituzione pubblica e la homeschool è una faccenda privata.
E allora il problema è proprio questo: la perdita strisciante dell’importanza di ciò che è pubblico nel mantenimento della coesione sociale.
L’incosciente corsa alla privatizzazione di ciò che per il bene di tutti deve essere comune e pubblico.Il danno che si creerebbe a scuola con l’individualizzazione privatistica dei processi di insegnamento ,sarebbe maggiore di quello che si è creato con la privatizzazione della sanità,dell’apparato industriale e finanziario, delle poste,delle, ferrovie e dell ‘acqua.
La legittimazione della homeschool, anche all’interno di una logica emergenziale, sarebbe, infatti, la proclamazione dell’esplicito disinteresse di fare della scuola l’unico luogo in cui i giovani possono apprendere a vivere come comunità, che si riconosce negli stessi valori negli stessi diritti e negli stessi obblighi.
E senza comunità si ha solo un coacervo di individui gli uni contro gli altri armati.Avremmo una società incapace di darsi un progetto comune di sviluppo e di futuro

I giorni difficili della pandemia hanno riacceso gli interrogativi sul destino della scuola ,sull’identità e sul significato che debba avere.
Ne è stata causa la necessità di ricorrere alla didattica a distanza per mantenere nei limiti del possibile il rapporto educativo con gli alunni; una necessità che per alcuni si è subito trasformata in una opportunità per pensare di riconfigurare con uno sguardo proiettato nel futuro gli ambienti di apprendimento e l’articolazione del rapporto tra alunni e luoghi di formazione.
Di cambiamenti nel modo di essere scuola se ne sono visti tanti negli ultimi decenni e in qualche modo la scuola è riuscita a reinventarsi rimanendo se stessa ,conservando la propria forma.La legittimazione della homeschool potrebbe essere il grimaldello per farla saltare.

La scuola è un’istituzione ancora facilmente identificabile per i luoghi in cui le sue attività si svolgono,per le finalità che deve o che dovrebbe realizzare,per l’organizzazione complessiva che la distingue da ogni altro ufficio pubblicoNel tempo la forma della scuola si è dilatata per comprendere nuovi contenuti e nuova popolazione,ma a pensarci bene non è sostanzialmente cambiata.Si sono moltiplicati gli spazi e le aule;si si sono creati tanti laboratori ,si è diversificata l’enciclopedia dei suoi saperi,ma la sua forma(insegnamento in presenza,progressione dei contenuti/classi progressive per età,orari,procedure organizzative,attività )fino ad oggi è rimasta fedele a se stessa.

La scuola ha funzionato e funziona per diffondere e difendere la lingua nazionale; propone valori comuni contro ogni forma di separatismo culturale;dà prospettive anche ai diseredati contro i privilegi familiari;trasmette pubblicamente saperi,competenze e tecniche che rendono le persone libere dai vincoli delle corporazioni e rompono il sancta sanctorum del segreto professionale,del segreto del mestiere .
La scuola è luogo di formazione della cittadinanza ,compito che puo’ svolgere e di cui si ha bisogno perché è pubblica,aperta a tutti e non discrimina nessuno.Perchè nei suoi spazi e solo in questi tutti i bambini e tutti i giovani sono uguali,come dovrebbero essere da adulti davanti alla legge.

La homeschool porta al superamento del percorso formativo per classi e forse in un futuro non lontano a quello per anni di corso,..Il superamento del gruppo classe e dell’anno di corso rompe con l’organizzazione tradizionale della scuola,comunemente accettata sia dagli insegnanti,sia dagli alunni,sia dalla stragrande maggioranza delle famiglie.
Per fortuna ancora classe e anno di corso restano i pilastri della scuola.Il superamento potrebbe trasformare l’istruzione pubblica in un servizio a domanda individuale,che la consegnerebbe mani e piedi a quella parte della società che sa formulare le domande e sa come imporle.Un problema che non si puo’ sottovalutare e che in veste mutata si riproporrebbe con la didattica a distanza,se dovesse diventare una modalità permanente del lavoro scolastico.
La home school non ci porta avanti;ma molto indietro.
Ci riporta ai tempi dei precettori privati-