di Raimondo Giunta
La molteplicità delle agenzie formative come anche il ritmo inesauribile di innovazione e di sviluppo delle conoscenze che bisogna possedere per non restare ai margini dell’attuale società ridisegnano i compiti che la scuola deve affrontare.
La complessità del problema è costituita dal fatto che le altre agenzie (media soprattutto) hanno qualcosa che la scuola non sempre possiede: la capacità di seduzione e di coinvolgimento.
A prima vista sembra quasi impossibile vincere la sfida per coltivare nei giovani il desiderio e il piacere di apprendere. Si dice con monotonia sempre più assillante che per inserirsi in una società, segnata dalle continue trasformazioni dei suoi assetti economico-sociali e dalle innovazioni permanenti del patrimonio tecnologico e scientifico, e per essere capaci di dominare l’incertezza che per questi motivi si viene a determinare occorra un considerevole bagaglio di saperi e di competenze e soprattutto che si debba essere capaci di imparare ad apprendere.
Se ne è fatto un principio, uno scopo e anche uno slogan.