Il dono della sintesi…

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di Marco Guastavigna

Sono passati quasi 30 anni da quando mi beavo di aver individuato una corrispondenza tra funzioni di word processing e trasformazioni per la sintesi di un testo secondo il modello del linguista Van Dijk.

Bene, oggi ho scoperto per caso che – non so bene da quanto tempo – i computer Apple dispongono di un servizio di riassunto automatico, che ho prontamente utilizzato per sintetizzare un articolo di concetti contrastivi a cui tengo in modo particolare, perché celebra i 20 anni di attivismo di Framasoft.
Questo è il risultato: una riduzione brutale, appunti meccanici, con un approccio tutto interno al testo originale

“Soprattutto, convince la modalità. I contenuti sono raggiungibili da chiunque, senza profilazione e senza richiesta di pagamento alcuno. La politica è politica, in qualche modo attivismo (una volta si diceva militanza).

• molta dell’accademia vive di epistemarketing subordinato alle esigenze e agli interessi delle grandi corporation “digitali”, presentati come gli unici approcci possibili alla dimensione tecnologica; Continua a leggere

Valutazione del comportamento, quei piccoli dettagli…

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di Mario Maviglia

Talvolta si coglie nei piccoli dettagli il senso di un’idea, di un comportamento, di una concezione di vita. Prendiamo l’esempio dell’art. 1 della legg 1 ottobre 2024 n. 150 (Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati) laddove – in riferimento alla scuola secondaria di secondo grado – si stabilisce che nel caso di valutazione del comportamento degli studenti pari a sei decimi, il consiglio di classe assegna “un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo”.
E più avanti si aggiunge che “la mancata presentazione dell’elaborato prima dell’inizio dell’a.s. successivo o la valutazione non sufficiente da parte del consiglio di classe comportano la non ammissione della studentessa e dello studente all’a.s. successivo.”

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Intelligenza artificiale. Che modo di pensare?

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di Rodolfo Marchisio

L’IA sta creando un nuovo modo di pensare: si chiama “sistema 0”. Ma…

“L’Intelligenza Artificiale sta creando un nuovo modo di pensare: è un processo di pensiero esterno alla nostra mente, battezzato “sistema 0”, che in futuro affiancherà e potenzierà le nostre abilità cognitive. Si tratterà di una vera e propria estensione della mente umana da utilizzare con criterio, nel rispetto della nostra indipendenza”. Rivista “Nature Human Behaviour” dell’Università Cattolica di Milano.

Finora si parlava di due modelli di pensiero umano proposti dal Premio Nobel Daniel Kahneman:

  1. il sistema 1 (il pensiero veloce e intuitivo) e
  2. il sistema 2 (il pensiero lento e analitico).

“Proponiamo, quindi, che i sistemi di IA basati sui dati costituiscano un sistema psicologico distinto che abbiamo chiamato sistema 0 e lo posizioniamo accanto al sistema 1 e al sistema 2”.

Si tratta quindi di un nuovo e diverso modo di pensare; secondo gli autori il “sistema 0” non potrà mai sostituirsi alla nostra capacità di pensiero critico. L’obiettivo sarà quello di aiutarla.
Sin qui niente di troppo nuovo. L’IA può fare, e soprattutto potrà fare, molte cose utili, ma a certe condizioni; talora è usata in modo dannoso. Siamo inoltre ancora in moltissimi campi a livello di sperimentazioni e dibattiti. Continua a leggere

Sette regole per una fondare una “educazione buona”

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Composizione geometrica di Gabriella Romano

di Raimondo Giunta

1) La scuola è un luogo strano dove chi sa, fa le domande a chi non sa. Non sarebbe meglio il contrario? L’alunno pone le domande e l’insegnante cerca di rispondere.
Sarebbe la scuola ideale: alunni che hanno desiderio di apprendere e di capire e docenti che sanno e vogliono ascoltare.
Ogni lezione dovrebbe essere una risposta ad una domanda (Dewey).

2) “Il professore insegna a tutti la stessa cosa; il maestro annuncia a ciascuno una verità particolare”(B.Rey): l’insegnamento ex-cathedra conosce l’argomento e spesso misconosce la persona che ascolta e che è tenuta ad ascoltare.
Senza conversazione, senza il faccia a faccia, la contiguità emotiva, il rapporto educativo non decolla, intristisce nel reticolo delle procedure e degli obblighi professionali. L’alunno deve sentire la prossimità umana, la passione, la partecipazione dell’insegnante nel suo faticoso percorso di crescita e di apprendimento.
Una scuola a misura di ciascuno non è possibile, ma nobilita tutto l’impegno per farne un dovere professionale. Continua a leggere

Si scrive ottimo, distinto, buono…, ma si legge 10, 9, 8…

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Mario Maviglia

Il CSPI ha recentemente espresso il previsto parere sullo schema di ordinanza ministeriale riguardante la valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria e la valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado. Il Ministro dell’Istruzione, Valditara, ha predisposto lo schema di ordinanza in relazione a quanto previsto dalla recente legge 150 del 1° ottobre 2024 che, com’è noto, introduce nella scuola primaria i giudizi sintetici al posto dei preesistenti giudizi descrittivi previsti dalla precedente legge 41 del 6 giugno 2020.
Dunque, dopo appena quattro anni scolastici la scuola primaria viene di nuovo coinvolta in un processo di revisione del processo di valutazione degli apprendimenti.

La prima questione riguarda proprio questo aspetto: questi continui cambiamenti rischiano di mettere sotto stress le scuole di questo grado scolastico. I docenti non hanno fatto in tempo ad approfondire le modalità di attuazione del precedente sistema valutativo, centrato sui giudizi descrittivi, su cui hanno investito tempo ed energie anche in termini formativi, che sono costretti a rincorrere le novità volute dal ministro di turno.
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Morta Adele Corradi, aveva collaborato con Don Lorenzo Milani

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di Sergio Tanzarella

Morta Adele Corradi.
Con lei scompare l’ultima testimone che da adulta collaborò con Milani. Non posso dimenticare che furono lei e Pecorini a chiedermi a Volterra di fare la raccolta degli scritti di Milani.
Una richiesta che mi prese di sorpresa.
“Prima che noi moriamo” mi dissero.
Adele mi ha accolto a casa sua per diverse volte con lunghe e avvincenti conversazioni notturne, ma a cena si andava dalla sorella perché lei diceva di non saper cucinare (ma non era vero).
La prima volta che rimasi a dormire da lei mi disse “non preoccuparti di fare chiasso al mattino presto io sono sorda e non sento niente!”.
Serate bellissime all’insegna dell’ironia e della saggezza. Mi diede in lettura preventiva, nello stile di Milani, il suo futuro libro perché le dessi un parere.
Uno libri più belli su di lui e tanto originale perché scritto da una adulta che ha vissuto a Barbiana e perché scritto da una donna intelligente e acuta.
Si percepiva parlandole quanto Milani la avesse avesse aiutata a capire il mondo e come lei non lo avesse collocato in una teca ma avesse sviluppato le idee di Milani con autonomia e nella sostanza. Una donna eccezionale, averla conosciuta è stato un dono per me.

Intervista ad Adele Corradi curata da Pamela Giorgi, prima ricercatrice Indire

Il luogo qualunque: il canzoniere “popolare”

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di Marco Guastavigna

Noi di #cinefuffa siamo puntigliosi e facciamo delle anteprime uno dei nostri fiori all’occhiello.
E così questa volta presentiamo Suno.ai, ambiente per realizzare canzoni con l’intelligenza artificiale.
Ovvero riproducendo la conoscenza diffusa e i bias ad essa connessi, come testimoniano le tre composizioni raccolte nel filmato, che riflettono i pregiudizi più diffusi sull’istruzione.
E si distribuiscono in funzione dell’aria che tira attualmente al superiore ministero e in molte delle sue articolazioni, oltre che nello spirito troppo a lungo represso di parecchi insegnanti.