di Annalisa Filipponi
Si è parlato in questi anni molto del Debate e delle sue potenzialità didattiche, formative, ma anche agonistiche. Il fiorire di tante iniziative formative e di molti tornei di Debate, anche di livello nazionale e internazionale, richiedono però di fermarci un attimo, per fare, con calma, un passo indietro, chiedendoci perché abbiamo dedicato tanto tempo (ore scolastiche, ore di formazione, ore di attività extracurricolari) al Debate.
E perché abbiamo dedicato e stiamo dedicando altrettanto tempo alla valutazione del Debate, nella sua forma competitiva. Stiamo dedicando tanto interesse al Debate per la sua struttura tecnica di “gioco di squadra”, di “sport didattico”, oppure per il suo significato di SENSO?
Qualora si riconosca in questa seconda direzione, quali domande si pone chi si avvicina al Debate? E quali risposte ha trovato? Chi ha lavorato sul Debate e col Debate ha riscontrato una certa utilità per il suo ruolo di insegnante e in rapporto al miglioramento dell’apprendimento dei suoi studenti e delle sue studentesse?