Alunni plusdotati: luci e ombre di una proposta di legge

di Monica Piolanti

E’ stato approvato dalla Commissione Cultura del Senato il Disegno di Legge n. 180/2025 avente per oggetto “Alunni Plusdotati”.
I
punti salienti sono:

-il riconoscimento ufficiale degli alunni con alto potenziale cognitivo;

-l’istituzione del referente scolastico per l’APC in ogni istituto;

  • un Piano Didattico Personalizzato (PDP) specifico per ciascun alunno riconosciuto;
  • un percorso formativo obbligatorio per dirigenti scolastici e docenti;
  • il coinvolgimento attivo delle famiglie nella definizione del percorso educativo.

Come in un’opera di Caravaggio, dove la luce intensa e drammatica svela figure e dettagli emergendo da un’ombra profonda, anche il Disegno di Legge n. 180/2025 sul riconoscimento degli alunni con alto potenziale cognitivo, si rivela un affresco complesso di luci e ombre.
Questo testo legislativo non è una semplice proposta, ma un quadro ricco di contrasti che, se da un lato promette di illuminare un’area educativa finora trascurata, dall’altro solleva interrogativi sulla sua effettiva applicabilità.

1.Le luci: L’Illuminazione delle Potenzialità Inespresse

Le luci in questo Ddl sono chiare e dirette. Mirano a svelare un potenziale che per troppo tempo è rimasto nell’ombra, portando, chiarezza e speranza nel mondo della scuola e delle famiglie.

a.Il Riconoscimento Ufficiale: un raggio di luce sulla diversità

La luce più potente è il riconoscimento formale della “plusdotazione”. Per anni, gli studenti con alto potenziale cognitivo sono stati etichettati come “svogliati”, “disturbatori”, o semplicemente “diversi”, senza che le loro reali esigenze venissero comprese. Il Ddl porta il problema alla luce, ponendolo al centro del dibattito educativo e fornendo a insegnanti, psicologi e genitori un quadro normativo per affrontare la questione. Non si tratta più di un fenomeno relegato a iniziative private, ma di una condizione che lo Stato si impegna a riconoscere e a gestire.

b. I Piani Didattici Personalizzati: l’arte di scolpire l’apprendimento

Se il riconoscimento è la luce che svela, i Piani Didattici Personalizzati (PDP) sono la sua manifestazione più concreta, come l’arte scultorea che dà forma a una visione. In un sistema scolastico standardizzato. Il ritmo di apprendimento può essere troppo lento per questi studenti, generando noia e frustrazione. Il PDP offre la flessibilità per modellare un percorso di studio su misura: permette di approfondire argomenti (compattando il programma), accelerare i tempi o dedicarsi a progetti interdisciplinari. Questo strumento didattico, come un raggio di luce che definisce i volumi, è essenziale per prevenire la dispersione del talento e trasformare la noia in un impegno proficuo.

c. Il finanziamento per la sperimentazione: una luce di concretezza

A differenza di molte leggi di principio, questo DDL prevede un finanziamento specifico. Con 350.000 euro per ciascun anno di sperimentazione per un triennio, la norma acquisisce una base economica. Questa è una luce concreta che dimostra la volontà di passare dalle parole ai fatti. Il finanziamento rende possibile la formazione del personale e l’avvio dei primi progetti, ponendo le basi per testare l’efficacia delle misure proposte prima di un’eventuale applicazione su larga scala.

2.Le ombre: le incognite nascoste nel chiaroscuro.

Come in ogni tela di Caravaggio, le zone illuminate sono bilanciate da ombre profonde che generano dubbi e incertezze. Sono i rischi concreti che potrebbero compromettere l’efficacia della legge.

a.L’ombra dell’Adeguatezza Finanziaria: La Sfida delle risorse

Se il finanziamento è una luce, la sua adeguatezza è una grande ombra. 350.000 euro all’anno, a fronte della potenziale platea di studenti plusdotati a livello nazionale e dei costi di formazione e risorse. Potrebbero rivelarsi insufficienti. Il rischio è che i fondi vengano dispersi su un territorio vasto, lasciando nell’ombra molte scuole e studenti che non riceveranno il supporto necessario. La luce è accesa, ma la sua intensità potrebbe non essere sufficiente a illuminare l’intero sistema.

b. L’ombra dell’etichetta: iI rischio di stigmatizzazione

Questo è il punto in cui il chiaroscuro diventa più sottile e psicologico. Riconoscere la plusdotazione può involontariamente portare all’etichetta dello studente. L’etichetta di “superdotato” può generare aspettative eccessive, pressioni psicologiche e un senso di diversità che isola. La stessa luce che svela il potenziale può gettare un’ombra sull’autostima e sulla salute mentale del ragazzo, se non gestita con estrema sensibilità.

c.L’impatto sul Personale Docente: Tra Onere e Opportunità

Per gli insegnanti, il DDL è un’arma a doppio taglio. E’ un’opportunità di formazione e innovazione didattica, ma anche una fonte di fatica e pressione. La responsabilità di identificare gli studenti plusdotati e di gestire i PDF si aggiunge a un carico di lavoro già pesante. Senza un adeguato supporto economico e un numero sufficiente di referenti specializzati, la buona intenzione della legge rischia di trasformarsi in un onere burocratico e formativo per i docenti.

d. L’Impatto sulle famiglie: il peso delle aspettative

Anche per i genitori, il chiaroscuro è evidente. Il riconoscimento è una grande luce che valida le loro preoccupazioni, ma porta con sé l’ombra di nuove responsabilità. Le famiglie possono sentirsi sotto pressione, temendo di non essere all’altezza e di non riuscire a garantire il supporto necessario. Inoltre, la legge non elimina la possibilità che i genitori debbano sostenere costi aggiuntivi per test diagnostici o attività specializzate.

e.L’Ombra della Segregazione: Il Pericolo dell’Isolamento

Sebbene l’obiettivo sia l’inclusione, esiste il rischio che i percorsi personalizzati portino a una forma di segregazione di fatto. Se le attività diventano troppo separate dal resto della classe, lo studente plusdotato rischia di perdere l’interazione con i coetanei. La luce del percorso individuale non deve creare l’ombra di una classe “speciale” che si isola dal resto del gruppo.

In conclusione, il Ddl 180/2025 è un’opera legislativa ambiziosa, ricca di contrasti. Le sue luci promettono un’istruzione più equa, inclusiva e attenta alle differenze individuali. Le ombre, invece, ci mettono in guardia sui rischi di etichettatura, la carenza di risorse e le difficoltà di implementazione. Il successo di questa legge dipenderà da come le luci sapranno vincere le ombre, trasformando una promessa in una realtà concreta. E’ un’opera in divenire, e solo il tempo ci dirà se il suo chiaroscuro darà vita a un capolavoro di inclusione.

 

 

Loading