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FORMAZIONE
di Alessandra Anzini
“Ciascuno cresce solo se sognato”, ultimo verso di una poesia del poeta e sociologo Danilo Dolci (1924-1997) che ripropone lo stretto legame tra apprendimento e crescita personale, impossibile senza “l’altro”, in cui il sogno, che è oltre il visibile, prende “forma” solo grazie alla cooperazione tra i due protagonisti, contemporaneamente interconnessi tra un sognare se stessi e un sognare l’altro.
Il termine formazione inteso come processo di sviluppo e crescita, sia in senso fisico che intellettuale, deriva dal latino “prendere forma” e dal greco morphé con alla base mor- che esprime il senso del vedere, dell’apparire, unita alla radice -fé che pare risalire dall’ebraico af, che significa faccia, per cui la forma sarebbe la “faccia visibile” della realtà.
Formazione come passaggio ineludibile che dà forma visibile a ciò che ancora non lo è (il sogno) e che ha in sè l’atto della trasformazione, dal prima al dopo e dal vecchio al nuovo.
Una naturale interconnessione senza fine dimostrata anche dal primo principio della termodinamica o principio della conservazione dell’energia, dove al “Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” si sovrappone il processo di “bisogno di formazione” definibile proprio come una vera e propria energia che muove l’uomo da sempre: dal saggio del villaggio con i suoi giovani, al Maestro medievale delle Arti e dei Mestieri con i suoi apprendisti per arrivare a Virgilio con Dante, tutte Guide esperte accomunate dalla responsabilità di “tradurre”, nel senso etimologico del termine, un “testimone” a quel Principiante, che sanno essere l’unica vera garanzia di un futuro migliore.
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