Archivio mensile:Aprile 2020

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Come si sentono i miei figli in questi giorni?

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rete_numeriA cura di Ilaria Pollono

“E come Le sembra che stia Anna in questi giorni (primogenita di 7 anni)?”
“Mi sembra serena, giochiamo, facciamo tante cose insieme, le maestre ci mandano le video lezioni (pausa)   … Beh, in realtà,  da qualche settimana mi sembra più svogliata, ha iniziato a “sognare brutto” di notte e, in generale,  la vedo molto irrequieta.”
“E lei, come sta? Lavorare in casa, seguire Anna e Luca con la scuola, suo marito è medico. Dev’essere difficile.”
“Tutto sommato sto bene (pausa)  Beh, insomma… (commozione). In realtà sono disorientata, a volte mi sembra di non concludere niente. Adesso che ci penso mi sento smarrita e sono stufa di questa situazione!”

Durante questo primo mese di vita in casa abbiamo spesso parlato con molti genitori come la mamma di Anna e Luca. Genitori amorevoli che hanno messo in campo tutte le risorse possibili per accompagnare i figli in questo drastico e repentino cambiamento.  Genitori che, impegnati a riorganizzare la loro vita (familiare, professionale, personale), hanno impiegato molte energie nell’aiutare i figli a riorganizzarsi, nel tentativo di adattarsi a questo nuovo, seppur temporaneo, stile di vita.

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Fare scuola nell’emergenza e oltre

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arcobalenoIn un ampio documento del Forum per l’educazione e per la scuola del Piemonte si fa un’accurata analisi della situazione emergenziale in cui le scuole si trovano da poco meno di due mesi.
Il documento è sottoscritto dalle diverse associazioni che fanno parte del Forum (tra le altre Aimc, Cidi, Mce e Uciim) e si articola in tre capitoli.
Nel primo si sintetizzano in sette punti le indicazioni pedagogiche e di politica scolastica utili soprattutto nel confronto positivamente avviato dalle associazioni con le proposte e le indicazioni espresse dall’Amministrazione scolastica e dal Ministero dell’Istruzione.
Nel secondo si mettono in luce i problemi e le criticità della scelta di fare scuola, pur in questa convulsa fase emergenziale.
Nel terzo vengono infine raccolte le indicazioni pedagogiche e didattiche, frutto delle esperienze e riflessioni di molti dirigenti, insegnanti, ma anche studenti e genitori, utili per tentare di produrre qualche risultato positivo attraverso il fare scuola “a distanza”.

Il documento completo è disponibile qui

Un’analisi critica del documento, curata da Marco Guastavigna, è disponibile nel sito Concetti Contrastivi

 

Chi c’è dietro la ministra Azzolina ?

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matitadi Aristarco Ammazzacaffè

Certamente l’aver avuto come predecessore un Bussetti Marco è per la Ministra Azzolina una bella sfida, molto difficile da vincere.

Un ministro, il Bussetti, che era riuscito a farsi un nome molto apprezzato in giro e zone limitrofe.
Anche perché aveva conoscenze ampie e alte.
Adesso c’è, tra gli scolastici, chi si vanta di conoscere in profondità Piaget o Riccardo Massa, piuttosto che Morin o Bruner. Il nostro, da par suo, si vantava di conoscere e addirittura frequentare – quando glielo permettevano – nientemeno che Giorgetti e Salvini, suoi ispiratori e numi protettori. Che l’hanno addirittura fatto ministro come Giovanni Giolitti Benedetto Croce. Siamo lì. Questo è il livello di riferimento.
E che l’hanno fatto ministro soprattutto per la sua presa ferma alle parallele (il nostro nasce ‘ginnico’).
Ma anche per il suo fascino, a vederlo così. Avete presente i suoi occhi penetranti, come il suo pensiero? Voleva addirittura fare una riforma della scuola con Salvini e intestarla a sé medesimo. Ricordate? E considerava priorità indiscutibili mettere il grembiule a tutti i bimbi di elementari e medie, come anche installare sistemi di sorveglianza nelle scuole e controlli biometrici per i DS! Pensate!

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Il COVID19 non infetta i bambini, lo dice uno studio sul caso di Vò Euganeo

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rete_numeridi Raffaele Iosa

Continuo la mia ricerca sul rapporto tra Corona Virus e bambini. In un post FB di ieri ho parlato della giornalista scientifica Roberta Villa che citava la ricerca del prof. Grisanti su Vo’ Euganeo, l’unica oggi presente in Italia a tappeto su un’intera popolazione.
Ho letto attentamente sulla piattaforma medrxiv il preprint della ricerca del prof. Grisanti Università di Padova (in inglese) contenente anche il Metodo utilizzato e i risultati.
Per chi voglia approfondire rinvio a quel testo. La ricerca dimostrerebbe che difficilmente coronavirus entra nei bambini, e nel caso di Vo’ nessun bambino era infetto!
Grisanti, che è scienziato serio, fa alcune ipotesi di questa situazione di non-contagio, e suggerisce di approfondire questo fenomeno con ulteriori ricerche.
Che pare non interessare la pubblica opinione, il Governo e il Ministero. Quindi scuole chiuse e basta. E da settembre allo studio regole severe di comportamento, quasi da riformatorio.
Fino alla ripresa della DAD magari in alternanza. La scuola del ping pong. Mah!

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I 4 cantoni in epoca COVID19: aula, classe, tempo e curricolo

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rete_numeridi  Daniele Barca

Più volte in questi anni parlando di innovazione e didattica ho constatato che tutte le idee di scuola divergenti dalla prassi in Italia mirano a rompere coerenza e fissità del rapporto tra
• classe come “leva”, data dalla nascita nello stesso anno
• aula come spazio fisico
• tempo inteso come organizzazione oraria dei monte ore
• curricolo inteso come progressione di competenze e contenuti, anche in relazione alla valutazione come feedback

Si trattava di iniziative autonome dei collegi, dei dirigenti, in cui deliberatamente si interveniva su uno o più di queste variabili, che, a loro volta, ne scompigliavano altre. Il più diffuso, forse, era l’intervento che alcune scuole avevano messo in atto realizzando aule disciplinari, aggregazioni diverse di gruppi classe, compattazioni orarie. Quindi la modifica di un “cantone” inevitabilmente comportava a cascata la modifica degli altri. Cambiare i gruppi classe significava intervenire sugli ambienti e talvolta sugli orari. Per citare due esempi, le scuole senza zaino e le scuole DADA.

Analogamente la scuola, per come la conosciamo nella prassi più diffusa, si realizza grazie alla stretta dipendenza tra i quattro cantoni. Semplificando e generalizzando, dà per scontato che la 1B composta da 25 studenti, nati nell’anno X, stiano per un orario definito ma uguale per tutti nell’aula y e ad essi sia “erogata” contemporaneamente la stessa formazione con gli stessi strumenti.

Le soluzioni per un eventuale rientro a scuola a settembre impattano inevitabilmente sui primi tre; l’aula nel suo assetto e nella sua gestione (distanziamento, sanificazioni, turni, ecc.), la composizione della classe (smembrata l’unità-classe), i tempi (diminuzione del monte ore, alternare presenza-distanza, turni, ecc.).

Rimodulare i tre aspetti significa farlo in coerenza e non rende immune il quarto, il curricolo, come sta succedendo oggi nella didattica a distanza dove si essenzializzano anche i contenuti privilegiando e introducendo competenze che hanno a che fare con la vita.

E, probabilmente ne introduce un altro, che può fungere da collante e fil rouge: l’apprendimento a distanza tramite internet.
L’idea di un sistema di istruzione misto, ibrido, aggiunge quest’altra variabile, ma cambia anche le regole del gioco.

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Chiusura scuole per pandemia, cosa dicono gli scienziati di Lancet

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spiralePandemic school closures: risks and opportunities
da Lancet 8 aprile 2020
(traduzione e commento di Raffaele Iosa)

 La nuova malattia del coronavirus 2019 (COVID-19) ha attraversato 210 paesi e territori con oltre 1, 2 milioni di casi e 67 594 decessi segnalati al 6 aprile 2020. La maggior parte dei paesi ha implementato misure sociali di allontanamento per frenare la diffusione dell’infezione e a minimizzare l’impatto del virus.

88 paesi hanno attivato in tutto il paese chiusure scolastiche, ma uno studio di modellistica di Ferguson e colleghi ha concluso che nel Regno Unito le chiusure scolastiche da sole ridurranno i decessi per COVID-19 solo del 2-4%.
La maggior parte dei motivi per chiudere le scuole provengono dal rischio dei focolai come la pandemia di influenza H1N1 del 2009, nella quale però i bambini sono stati colpiti in modo sproporzionato. Eppure in questo caso, gli Stati Uniti hanno chiuso 700 scuole, la risposta era locale e solo per un paio di settimane.
Invece, per affrontare COVID-19, le scuole cinesi sono state chiuse per di più di 2 mesi e molti paesi hanno chiuso anche loro per 2 mesi, ma molti paesi hanno chiuso le loro scuole e i college perfino a tempo indeterminato.

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Il voto, il sapore ammuffito della valutazione di altri tempi

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arcobalenodi Cinzia Mion

Onorevole Ministra, sono una dirigente scolastica in quiescenza ma non quiescente, molto anziana , diciamo a forte rischio di coronavirus ma non così lenta nei riflessi da non aver colto, in una sua recente intervista alla stampa, delle frasi che mi hanno riportato il sapore molto antico e quasi ammuffito di una concezione della valutazione scolastica veramente d’altri tempi.
Naturalmente sono convinta che le parole in questione le siano sfuggite, sappiamo cosa succede quando siamo pressati dai giornalisti…
Le frasi sono quelle che si riferiscono alla promozione per tutti ma alle pagelle che saranno” vere: se lo studente “merita” 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5.. alla fine tutti avranno un voto.
Chi risulta insufficiente recupererà l’anno prossimo…(qualcuno riferisce anche se un allievo non è stato presente potrebbe prendere anche 4, ma io non l’ho sentito, spero non sia vero)

Credo fermamente che nella confusione della pandemia le sia sfuggito che già la docimologia (scienza della misurazione) negli anni 60/70 aveva stabilito che i voti numerici su scala decimale sono soggettivi ed arbitrari perché applicati come se fossero unità di una scala perfetta, con differenze tra un voto ed un altro di una misura perfettamente uguale…., e noi sappiamo tutti che non è così, inoltre li applichiamo come se stessimo misurando e non valutando. Discorsi scontati. Scontati?

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