di Cinzia Mion
Il recentissimo fatto di cronaca in cui una ragazzina di 14 anni, Martina, ha perso la vita per mano di un diciannovenne che non ha sopportato la “frustrazione” di essere stato “abbandonato”, non sopportando la fine di una relazione amorosa, riaccende i riflettori sul problema dei femminicidi sempre più tra giovanissimi.
Non è facile trovare un po’ di silenzio interiore per analizzare il fenomeno perché siamo rimasti tutti sconvolti. Eppure io avverto la necessità impellente di metter qualcosa nero su bianco.
Non intendo con queste mie parole sminuire il peso del fenomeno del “patriarcato”, cancellato a livello giuridico ma la cui portata con tutta evidenza rimane incarnata profondamente nella cultura antropologica italiana, fino a determinare ancora i suoi influssi, difficilmente estirpabili con il “rispetto delle regole”.
Intendo fare riferimento alla giovane età dei protagonisti.