di Antonio Bettoni
Quella che segue è la presentazione del libro “Per una pedagogia della resistenza. L’esperienza dei convitti della Rinascita” fatta dall’autore il 7.10.2025 in occasione di un evento svoltosi presso il Polo del ‘900 a Torino.
Ringraziamenti agli organizzatori: Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza e Costituzione, Comitato provinciale torinese dell’ANPI e a tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione della mostra.
Un grazie particolare a Francesco Aceti e Antonio Cassarà che ci hanno invitati a questa iniziativa e offerto uno spazio per presentare il nostro libro PER UNA PEDAGOGIA DELLA RESISTENZA. L’Esperienza dei Convitti della Rinascita.
Perché questo libro?
Michel Foucault nel 1977 scriveva nella prefazione alla traduzione statunitense dell’Anti-Edipo di Gilles Deleuze e Félix Guattari: “Temo il fascismo che è in noi, che possiede i nostri spiriti e le nostre condotte quotidiane, il fascismo che ci fa amare il potere, desiderare proprio la cosa che ci domina e ci sfrutta”.
E’ questo il fascismo che si sta affacciando oggi in tante nazioni.
Basti citare gli Stati Uniti di Trump, e Israele di Natanyahu.
“Il fascismo, oltre che fenomeno storico può essere visto come categoria politica” scrive Massimo Baldacci nella Postfazione del libro da qui nasce la necessità di una Resistenza permanente.
E oltre aggiunge: Il fascismo moderno, nella maggior parte dei casi non si esprime più attraverso l’oppressione e la coercizione, ma cerca di realizzare un’egemonia politico-culturale e come ha scritto Gramsci “Ogni rapporto di egemonia è necessariamente un rapporto Pedagogico”.
Diciamo che da queste riflessioni è nata l’idea di costituire un Gruppo di lavoro denominato “Per una pedagogia della Resistenza, dell’antifascismo e della Costituzione” in seno all’Associazione Proteo Fare Sapere per contrastare sul piano pedagogico l’operazione di egemonia politico-culturale in atto nel paese.
Siamo debitori a Guido Petter, che ha lavorato attivamente nei Convitti Scuola della Rinascita, di aver richiamato in un documento dell’Istituto Pedagogico della Resistenza dal titolo “Per una Pedagogia della Costituzione e della Resistenza”, firmato insieme ad Angela Persici dell’importanza di parlare di “Una Pedagogia della Resistenza” e ciò – si legge nel documento – per almeno due ragioni: una di carattere teorico e storico, l’altra di carattere più contingente.”
![]()
di Pietro Calascibetta
di Giulio Iraci
di Monica Piolanti
Il valore educativo della Resistenza oggi